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100 anni dei Carabinieri a Gerusalemme.

Dal primo ingresso solenne nella Citta Santa, l’11 dicembre 1917, ai nostri giorni

Il 2 maggio 2018 i carabinieri presso la missione di formazione MIADIT, di stanza a Gerico, hanno avviato il ciclo di formazione per donne appartenenti alle forze di sicurezza palestinesi.

L’iniziativa e’ stata inaugurata dal Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Fabio Sokolowicz, assieme ai rappresentanti dell’Arma presso la missione Miadit e a esponenti delle Forze di sicurezza dell’Autorita’ Palestinese. Nata da un’idea del Consolato, l’attivita’ di formazione delle donne delle forze di sicurezza palestinesi da parte dei carabinieri si pone in continuità con l’azione della nostra cooperazione allo sviluppo sui temi di genere (www.lastampa.it/2018/05/05/esteri/le-palestinesi-abbiamo-vinto-i-pregiudizi-WnSZTJUX7uwTlCzxR9iVRI/pagina.html).

Si tratta dell’ultimo tassello dell’impegno che ha visto i nostri Carabinieri protagonisti in Terra Santa negli ultimi 100 anni. Ovvero, fin da quando, il 6 maggio maggio 1917, dal porto di Napoli, si imbarcarono 150 Carabinieri Reali con destinazione l’allora Palestina del periodo di dominazione ottomana.

Capitanati dal Cap. Angelo Scalfi attraversarono parte dell’Africa, giungendo a Gaza da dove, a piedi, intrapresero l’ultima parte del viaggio verso Gerusalemme.

I Carabinieri entrarono solennemente nella Città Santa l’11 dicembre 1917 e presero alloggio nella Casa Nova, un rifugio per i pellegrini tuttora esistente ed appartenente alla Custodia Francescana di Terra Santa.

Facenti parte di un corpo di spedizione italiano a seguito del contingente inglese arrivato in Terra Santa per contrastare l’esercito ottomano, i Carabinieri del Distaccamento di Gerusalemme svolsero nella città la normale attività di polizia, effettuarono vigilanza presso gli obiettivi sensibili e prestarono servizio d’onore presso il Santo Sepolcro.

I militari dell’Arma ebbero modo di farsi apprezzare anche per gli speciali rapporti che riuscirono a instaurare con le autorità religiose locali, a cominciare dal Patriarcato latino.

Quando, alla fine del primo conflitto mondiale, i trattati internazionali consegnarono al Regno Unito il mandato sulla Palestina, tutti i militari stranieri furono rimpatriati, compresi i Carabinieri, che lasciarono quindi la Terra Santa per tornarvi molti anni più tardi.

Lo fecero alla metà degli anni duemila, con il dispiegamento di alcuni militari dell’Arma nella missione EUBAM Rafah, diretta a ripristinare il transito tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.

Cento anni dopo il primo arrivo in Terra Santa, la presenza dell’Arma dei Carabinieri continua, oggi, nell’ambito di due missioni: la TIPH (Temporary International Presence in Hebron) e la MIADIT Palestine (Missione Addestrativa Italiana) a Gerico.

La TIPH è una missione internazionale, istituita nel 1994, in cui i militari dell’Arma sono impegnati come osservatori in un contesto particolarmente difficile quale è Hebron.

Cinque sono i paesi che con il loro personale danno corpo alla missione: Italia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia.

La MIADIT Palestine è invece una missione addestrativa, giunta al suo settimo ciclo, a cui prende parte un team di circa 30 Carabinieri istruttori specializzati in vari rami professionali, dall’ordine pubblico alla polizia giudiziaria, dalla tutela del patrimonio culturale alle investigazioni scientifiche.

Nasce da un accordo bilaterale tra il Ministero della Difesa italiano e il Ministero dell’Interno palestinese, sottoscritto nel 2014 e rinnovato il 9 Novembre 2017 per altri tre anni, che vedrà l’Arma dei Carabinieri impegnata in nuovi cicli addestrativi delle forze di polizia palestinesi.

I migliori corsisti avranno la possibilità di svolgere presso il CoESPU (Center of Excellence for Stability Police Units) di Vicenza un ulteriore corso di perfezionamento, affinché possano, a loro volta, divenire istruttori di forze di sicurezza palestinesi.

Il 9 Novembre 2017, a Roma, è stato siglato un memorandum bilaterale sulla lotta al traffico illecito di opere d’arte, che vedrà’ in prima linea l’Arma dei Carabinieri.

In questi cento anni la realtà palestinese ha subito numerosi cambiamenti in base ai quali l’Arma dei Carabinieri ha modulato la ratio della sua presenza sul territorio.

Se durante la prima guerra mondiale era necessario presidiare i luoghi più a rischio, oggi la priorità è il capacity building.

“TGcom24, 29 ottobre 2017.

Il Console Generale parla del ruolo dei carabinieri per la formazione delle forze di sicurezza palestinesi”.

 

Gerico, 3 dicembre 2017. Il Comandante Generale dei Carabinieri, Generale CA Tullio Del Sette, visita il Quartier Generale della MIADIT (Missione Addestrativa Italiana “Palestina 7”) ed incontra i carabinieri impegnati nelle missioni MIADIT e TIPH.